Indirizzo
Via Salvatore Piscopo, 46 80026 Casoria (NA)
Orari
Lunedì - Venerdì: 9.30 – 17:00
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Il manto erboso naturale dei campi da calcio è inevitabilmente soggetto al deterioramento, sia per l’attività sportiva svolta sullo stesso che per lo stress termico e la carenza di nutrimento.
Giocare su questi campi può essere molto pericoloso per la salute dei giocatori; soprattutto se parliamo di superfici più dure, il chè, oltre ad essere faticoso, aumenta il rischio di infortuni.
Difatti, mesi di calpestio possono rovinare la struttura e indebolire il tappeto erboso.
Ecco perché risulta necessario intervenire, ripristinando le condizioni ottimali del campo da calcio, un processo in grado di assicurare che il manto sia in grado di sopportare lo stress meccanico causato dalle attività sportive.
Tuttavia, la manutenzione di un campo da calcio in erba naturale si suddivide in diverse operazioni che vanno eseguite a seconda del degrado della superficie erbosa e del terreno.
In questo articolo ci concentreremo dunque sulle operazioni principali per la manutenzione dei campi da calcio in erba naturale, nello specifico andremo ad esaminare: l’irrigazione e il taglio, l’ aerazione e lo sfeltrimento oltre che la sabbiatura, la trasemina e la concimazione.
Una corretta manutenzione di un campo da calcio non può prescindere dal taglio e dall’irrigazione.
In merito al taglio, una buona altezza per tagliare l’erba di un campo da calcio in erba naturale è tra i 25 e i 30 mm. In inverno, è buona norma tagliare all’altezza di 30 mm o quasi, mentre nel periodo primavera-estate sarebbe meglio ridurre l’altezza di taglio del 10% rispetto a quella invernale.
Tuttavia la frequenza con cui un campo viene tagliato dipende da quanto velocemente vi cresce l’erba – in estate, la falciatura viene fatta di solito due volte a settimana, ma durante l’inverno può essere fatta una volta a settimana.
Per quanto riguarda l’irrigazione, questa è praticamente indispensabile, sia in estate che in inverno. In estate, l’irrigazione dovrebbe essere fatta 1-2 volte a settimana; in inverno, invece, si raccomanda che i campi non ricevono un’irrigazione eccessiva.
La formazione del feltro è dovuta al deposito della biomassa vegetale in un tempo minore di quello necessario al suo deterioramento. Quando lo strato di feltro diventa eccessivo si creano condizioni che riducono o bloccano la penetrazione di aria e acqua.
Per evitare ciò risulta necessario il Verticut (sfeltrimento) ovvero la rimozione del feltro (parte secca del terreno) con l’ausilio di una serie di lame flottanti verticali, le quali passano ad alta velocità all’interno delle foglie del tappeto erboso.
Per quanto riguarda l’aerazione del suolo, è necessario fare una distinzione tra diverse tecniche di manutenzione:
La manutenzione dei campi da calcio in erba naturale prosegue con la sabbiatura, un’attività usata per riempire i buchi nella superficie di un campo sportivo per dargli un aspetto omogeneo, riducendo il rischio di infortuni. In alternativa questa può essere utilizzata per prevenire la crescita del feltro.
Infatti, l’applicazione di uno strato di sabbia sulla superficie di gioco, a cura di professionisti consente di migliorare la giocabilità in condizioni di alta umidità, livellare il campo, aumentare il drenaggio, prevenire il feltro.
La trasemina di post e di precampionato è la fase finale del processo di rigenerazione del campo sportivo.
Questa tipologia di intervento si esegue per rinfoltire ed integrare il prato esistente con nuovi semi. Nei campi sportivi viene fatta tutto l’anno ma, specialmente, a fine febbraio, marzo, aprile, settembre ed ottobre, i mesi climaticamente ideali.
L’ultima operazione da analizzare è la concimazione. Questo Intervento è volto a supportare la crescita del manto e la prevenzione delle malattie fungine.
In generale potremmo distinguere la concimazione in base a:
Per i campi da calcio ad alta manutenzione possiamo distinguere diversi tipi di concimazione:
1) Concimazione azotata
Per ciò che concerne i campi professionistici, ove la manutenzione è accurata, è consigliabile distribuire il concime da mantenimento con azoto in 4 o 5 applicazioni annue: circa 3 in primavera, 1 in tarda estate, 1 in autunno e 1 se in rigenerazione.
2) Concimazione con il fosforo
Nei campi sportivi ad alta manutenzione la concimazione con il fosforo si posiziona attraverso un intervento in rigenerazione alla semina.
3) Concimazione potassica
Infine, prima del riposo invernale l’opera viene completata con una concimazione potassica specifica per la preparazione agli stress.
In merito ai campi da calcio a bassa manutenzione, di solito, per motivi economici, viene effettuata una concimazione solo due volte all’anno, a marzo o ad agosto (prima dell’inizio del campionato). Il numero più opportuno è di almeno 4 concimazioni: 3 concimazioni di mantenimento e 1 concimazione potassica.
Quest’analisi ci ha permesso di definire le operazioni principali della manutenzione dei campi da calcio in erba naturale. Queste tecniche sono però estendibili alla quasi totalità dei campi sportivi realizzati con manti erbosi naturali.
Tuttavia, sembra chiaro che la manutenzione dei campi da calcio e, più in generale, dei campi sportivi in erba naturale, sia un processo piuttosto articolato.
Come accennato all’inizio, le diverse operazioni devono tener conto dello stato di usura del manto, risulta dunque necessario affidarsi a professionisti del settore, come il gruppo Geis.
Il nostro team, infatti, dopo un’accurata analisi del terreno e del suo stato, sarà in grado di agire nella maniera più efficiente possibile, sia dal punto di vista economico che operativo, con l’ausilio dei migliori macchinari.