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Via Salvatore Piscopo, 46 80026 Casoria (NA)
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Lunedì - Venerdì: 9.30 – 17:00
L’impianto elettrico è uno degli elementi fondamentali di qualsiasi edificio o struttura, sia questa pubblica o privata, e per questo richiede una serie di attenzioni tali da garantire la sicurezza e l’efficienza dell’impianto.
La certificazione dell’impianto elettrico è un atto obbligatorio, necessario per attestare la conformità dell’impianto alle normative vigenti in materia di sicurezza elettrica.
In questo articolo andremo ad analizzare le normative a cui attenersi in materia di certificazione dell’impianto elettrico e delineeremo le procedure necessarie per ottenere la certificazione.
La sicurezza elettrica è un aspetto fondamentale nella progettazione, installazione e manutenzione dell’impianto elettrico. In Italia, la normativa di riferimento per gli impianti elettrici è il Decreto Ministeriale del 22 gennaio 2008 (DM 37/08), “Regolamento recante norme per la prevenzione degli incendi negli impianti elettrici e l’utilizzazione dell’energia elettrica”.
Questa stabilisce le disposizioni per la certificazione dell’impianto elettrico.
Tuttavia, quando si parla di certificazione di un impianto elettrico, non possiamo trascurare l’importanza delle verifiche dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, dei dispositivi di messa a terra degli impianti elettrici e degli impianti elettrici potenzialmente pericolosi.
La norma di riferimento per tali verifiche è rappresentata dal DPR 462/01.
Tale decreto ha semplificato notevolmente le procedure per le verifiche e l’installazione dei dispositivi di protezione, come la messa a terra dove il rischio di incendio è piuttosto elevato.
Tuttavia, è importante ricordare che la certificazione dell’impianto elettrico include diversi documenti che sono fondamentali per garantire la conformità dell’impianto alle norme di sicurezza vigenti. In questo articolo scopriamo quali sono questi documenti.
La Dichiarazione di conformità (conosciuta anche come “DiCo“) rappresenta la prima certificazione necessaria per la certificazione di un impianto elettrico. Al termine delle lavorazioni, l’azienda installatrice rilascia un documento che attesta la conformità dell’impianto alle norme tecniche e di sicurezza.
Attraverso la certificazione dell’impianto elettrico, l’installatore attesta che tutto il lavoro svolto sia stato realizzato rispettando non solo la normativa tecnica e legale vigente, ma anche le norme previste dall’UNI, dal CEI o da altri enti appartenenti agli Stati membri dell’Unione Europea, assicurando che l’impianto rispetti tutti i requisiti previsti dalle normative e dagli standard di qualità imposti dagli enti di regolamentazione.
Nel caso in cui non si disponga della Dichiarazione di conformità per l’impianto elettrico, o se il documento non fosse più rintracciabile, è possibile richiedere una Dichiarazione di Rispondenza (abbreviata come “DiRi“).
Quest’ultima rappresenta un valido sostituto della DiCo, ma solo per gli impianti progettati e installati tra il 13 marzo 1990 (data dell’entrata in vigore della legge 46/90) e il 27 marzo 2008 (data dell’entrata in vigore del DM 37/08). Ad ogni modo è sempre consigliabile consultare un professionista abilitato per valutare la situazione di ogni singolo impianto.
Ad ogni modo, nel momento in cui l’impianto elettrico sia stato installato in un’azienda o in un’attività commerciale, l’installatore deve garantire la conformità anche alle norme generali di sicurezza richiamate dall’articolo 1 del DPCM del 31 marzo 1989 (nonché delle modifiche successive introdotte dal decreto).
Affinché sia possibile ottenere una corretta certificazione dell’impianto elettrico, l’installatore deve compilare un modulo che segue il modello dell’Allegato I al DM 37/08.
a quest’ultimo deve aggiungere i seguenti documenti:
Nel caso in cui venga effettuato un intervento solo su una parte dell’impianto, il progetto, la dichiarazione di conformità e l’attestazione di collaudo (se prevista) riguarderanno solo tale intervento.
Il DM 37/08 prevede anche un modello di Dichiarazione di Conformità (DiCo) per gli uffici tecnici interni di imprese non installatrici (Allegato II). Va fatto presente che tali allegati potrebbero subire delle variazioni, a tal fine è caldamente consigliato rivolgersi a tecnici specializzati.
La dichiarazione di conformità può essere rilasciata solamente da imprese specializzate come previsto dall’articolo 3 del DM 37/08.
Per essere considerata tale, l’impresa installatrice deve essere regolarmente registrata nel registro delle imprese, operare esclusivamente nel campo degli impianti elettrici e possedere tutti i requisiti tecnici e professionali richiesti dalla legge (articolo 3 DM 37/08).
Le imprese non installatrici che fanno parte di un’azienda possono emettere una dichiarazione di conformità solo per gli impianti dell’azienda in cui operano.
La Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico è emessa al termine dei lavori di:
Per quanto riguarda la dichiarazione di Rispondenza, quest’ultima deve essere rilasciata da un professionista iscritto all’albo che ha svolto la professione per almeno cinque anni nel settore elettrico.
Il decreto fa riferimento ai dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, gli impianti elettrici di messa a terra e gli impianti relativi alle installazioni elettriche in luoghi con pericolo di esplosione.
Come stabilito dall’articolo 2 del decreto: “Prima di poter mettere in funzione gli impianti elettrici di messa a terra e i dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, l’installatore deve effettuare una verifica e rilasciare una dichiarazione di conformità che soddisfi i requisiti normativi. La Dichiarazione di conformità equivale all’omologazione dell’impianto“.
Successivamente, le verifiche degli impianti descritte dal DPR 462/01 sono soggette ai seguenti intervalli di tempo:
Per quanto riguarda gli impianti menzionati dal DPR 462/01, è necessario rivolgersi a soggetti particolari per la loro verifica.
Nel dettaglio, il datore di lavoro dovrà fare affidamento su organismi selezionati dal Ministero delle attività produttive, i quali opereranno secondo i parametri stabiliti dalle normative tecniche europee UNI CEI.
La certificazione dell’impianto elettrico comporta dei costi che variano in base alla tipologia dell’impianto alla sua destinazione d’uso e in base alla natura degli interventi da effettuare. Risulta dunque molto difficile offrire una stima dei costi in assenza di informazioni aggiuntive.
Il gruppo GEIS si avvale solo di tecnici specializzati e abilitati all’espletamento di tutte le procedure necessarie a rendere l’impianto conforme alle normative vigenti, nazionali ed extranazionali.
Nel caso in cui ci fosse la necessità di un preventivo personalizzato per la certificazione dell’impianto elettrico ti invitiamo a contattarci.
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